Negli ultimi decenni, la psicologia quantistica ha cercato di superare i confini tradizionali della psicologia, proponendo che i processi mentali possano essere descritti utilizzando concetti della meccanica quantistica. Pur restando un ambito di ricerca controverso, questa prospettiva offre nuove chiavi di lettura per fenomeni come l’intenzionalità, l’incertezza e la coscienza.
1. Il principio di sovrapposizione applicato alla mente
Nella fisica quantistica, una particella può esistere in più stati contemporaneamente (sovrapposizione) fino a quando non viene misurata. Analogamente, alcuni teorici suggeriscono che la mente umana possa mantenere idee, emozioni o intenzioni in “stati sovrapposti” prima di una decisione. Questo quadro aiuta a spiegare l’indecisione e i conflitti interiori: la nostra coscienza, come il fotone intrappolato in due orbite, sceglie un solo esito al momento dell’“osservazione” interna.
2. L’effetto osservatore e la realtà psicologica
Il famoso “collasso della funzione d’onda” implica che l’atto di osservare altera inevitabilmente il sistema quantistico. In ambito psicologico, ciò può tradursi nel fatto che l’attenzione e l’auto-osservazione influiscono direttamente sul contenuto dei nostri pensieri. Pratiche mindful, in cui ci si limita a osservare sensazioni e pensieri senza giudizio, potrebbero ridurre il “collasso” precoce e mantenere una maggiore flessibilità cognitiva.
3. Entanglement mentale
L’entanglement descrive il legame istantaneo tra due particelle anche se distanti. Nella psicologia quantistica, ci si interroga se rapporti profondi – ad esempio quelli tra genitori e figli, o tra partner affini – possano manifestare analogie di “entanglement” emotivo: la sintonizzazione inconscia su stati d’animo altrui senza comunicazione verbale.
4. Implicazioni terapeutiche
Se la mente funziona in modo quantistico, i metodi terapeutici potrebbero evolvere includendo tecniche volte a “ricampionare” gli stati mentali, stimolando consapevolezza dei molteplici stati possibili prima delle “misurazioni” che portano a blocchi emotivi. L’uso di suoni a frequenze particolari, che richiamano risonanze quantistiche, è stato esplorato in alcuni protocolli di biofeedback.
5. Critiche e prospettive future
Gran parte della comunità scientifica rimane scettica: non esistono prove dirette che le leggi della meccanica quantistica si applichino al cervello macroscopico, caldo e bagnato. Tuttavia, il parallelismo concettuale spinge ricercatori e filosofi a ripensare la natura della coscienza e della realtà psichica, aprendo la strada a nuovi esperimenti interdisciplinari.
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